Le chiese di Busto Arsizio

Santa Maria di Piazza
San Giovanni Battista
San Michele Arcangelo
San Rocco
Chiesa vecchia di Sacconago
Chiesa nuova di Sacconago
Madonna in prato
Cappella Canton Santo
Santa Maria delle grazie
Edicola di San Carlo
Madonna in campagna di Sacconago

Cappella Canton Santo
 Sino agli anni ’30 del XX secolo, la strada che conduceva da S. Maria sino all’area ove oggi sono ubicate le poste centrali era molto diversa rispetto alla via Bramante che siamo abituati a vedere. Anzi la via Bramante non esisteva del tutto. Vi erano invece due strette vie che si allargavano girando l’una dietro la villa oggi visibile sulla sinistra (provenendo da S. Maria) ed attualmente denominata via Bambaia; l’altra proseguiva laddove oggi vi sono palazzi, sulla destra, e sbucava proseguendo lungo il tracciato dell’attuale via Travelli.


Pianta della zona ove si trovava la cappella
In rosso il tracciato delle strade aperte negli anni'30, in giallo il tracciato delle strade antiche, tratteggiate in obliquo le demolizioni di edifici sostituiti da nuova edilizia, tratteggiate in orizzontale le demolizioni per far posto alla nuova sede stradale.
All’angolo fra la via del Canton Santo e la Via Sant'Ambrogio, oggi esattamente nel punto in cui la via Travelli incrocia la via Sant'Ambrogio, (vedasi circolino verde nella piantina a fianco) era ubicata una cappella di discrete dimensioni detta "Sant’Ambrogio in Canton Santo" all’interno della quale si trovava un interessante affresco raffigurante:

§ al centro la Madonna con in braccio il bambino (immagine che ricorda molto la Madonna dell’aiuto);
§ a sinistra e’ raffigurato S. Michele Arcangelo mentre
§ a destra vi e’ S. Giovanni Battista.

Per inciso le tre figure sono disposte nello stesso ordine nel quale un visitatore che provenga da sud vedrebbe apparire davanti a se le sole tre chiese che anticamente vi erano nel borgo.
Come sempre nella Busto del XX secolo, si pensò bene di premiare la modernità anziché preservare la propria storia, sicchè nei primi anni ’30 venne raso al suolo l’intero isolato che conteneva la cappella e venne demolito quindi un importantissimo monumento, al quale i Bustocchi erano devotissimi.
La ragione di tale devozione è da ricercare negli eventi del tribolato passato della città.
La tradizione, infatti tramanda che in occasione di un' epidemia di peste (non è chiaro se si parli della peste del 1630 o della precedente del 1576, ma è da ritenere che ci si debba riferire a quest'ultima, alla luce dell'iconografia successiva, come vedremo) mentre si svolgeva una processione con l' effigie della madonna prelevata dalla chiesa di S. Maria, esattamente allorchè ci si trovò davanti alla cappella del Canton Santo, sarebbe avvenuto il noto miracolo dell' elevazione della mano della Madonna, cui avrebbe fatto seguito l' immediata cessazione della peste.
Documenti che attestino tale miracolo non esistono, e tuttavia è sicuro che vennero attribuiti grandi ringraziamenti con tanto di incoronazione, al termine della successiva peste del 1630.
Altrettanto certo è che l' immagine tratta dal perduto affresco del Canton Santo (vedasi a fondo pagina) doveva essere quella corrispondente all' immagine per così dire "ufficale" dei tempi che hanno preceduto il cosidetto miracolo. Infatti sia l' immagine del Canton Santo, sia le 24 punzonature presenti su un' antifonario conservato in S. Giovanni risalente ai primi anni del '500, sia infine sul tondello di pietra risalente al '300 murato nela volta del presbiterio di S. maria, la Madonna ha il braccio abbassato ed il bambino tiene una palla col palmo della mano rivolto verso l' alto. Solo a seguito del verificarsi (nella realtà o nell'immaginario collettivo) dell'arresto della peste, si sarebbe diffusa l'immagine della madonna col braccio alzato, come per indicare alla peste di "fermarsi".
Ciò fa presumere che l'evento miracoloso sia antecedente al 1602, anno nel quale Fabrizio de Magistris realizzo' l'attuale statua con la mano alzata.


Il tondello in pietra trecentesco murato nel presbiterio di Santa Maria


Il punzone presente sugli antifonari di San Giovanni
Interessante invece il particolare, riprodotto nell'affresco del Canton Santo così come nel tondello e negli antifonari, relativo alla palla tenuta in mano dal bambino, palla che, a partire dall'effigie attuale della Madona dell'Aiuto (ribadiamo: realizzata nel 1602!) risulta tenuta dal bambino col palmo rivolto verso il basso.
Potrebbe trattarsi di una mela, ad imitazione della Madonna delle Rose di Luca della RObbia, oppure simboleggiare il mondo, tenuto nelle mani da Cristo. In quest'ultimo caso, però, oscuro rimane il signifiato del rovesciamento del palmo della mano. Si direbbe che si passa dalla delicata posizione di "sostegno" al mondo, da parte del bambino, con il palmo rivolto verso l'alto, al gesto più duro di "afferrare" il mondo stesso, quasi a significare che il mondo vuole scapapre da Gesù e che - per non lasciarlo andare alla malora - il Cristo debba tenerselo in pugno energicamente.
Sta di fatto che, facendo scempio di un pezzo fondamentale della propria storia, il tempietto del Canton Santo venne demolito senza troppe remore per far posto alla modernità, e solo grazie ad alcune fortunose fotografie in bianco e nero giunte sino a noi possiamo ridare vita a quel meraviglioso angolo di storia che popoli ben più saggi del nostro hanno molto meglio conservato anche a costo di una viabilità meno comoda.....

Enrico Candiani-Angelo Crespi, 19 settembre 2009
con la colaborazione di Michele Candiani

Bibliografia
  • Santa Maria di Piazza prima e dopo i restauri (Pio Bondioli)
  • La peste del 1630 a Busto Arsizio (Bertolli - Colombo) pp 177 ss
  • Storia della peste avvenuta a Busto Arsizio (G.B. Lupi, anno 1632)
  • Il Centopagine bustese (G. Magini)
  • Storia di Busto Arsizio (Pio Bondioli)