Le chiese di Busto Arsizio
Santa Maria di Piazza San Giovanni Battista San Michele Arcangelo San Rocco Chiesa vecchia di Sacconago Chiesa nuova di Sacconago Madonna in prato Cappella Canton Santo Santa Maria delle grazie Edicola di San Carlo Madonna in campagna di Sacconago
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San Giovanni Battista Storia antica
Il luogo venne dedicato a san Giovanni Battista dai Longobardi ed era, all’epoca, esterno all’originario villaggio. Come spesso acadeva, infatti, i dominatori Longobardi si sistemavano in nuovi alloggi esterni al nucleo dei paesi che avevano conquistato.
Sul lato opposto a San Giovanni, sempre opera Longobarda fu la fondazione di San Michele.
A detta del cronista del '600 Crespi Castoldi, che vide emergere le fondazioni di detto antico edificio durante i lavori per l anuova chiesa, si trattava di una cappelletta di circa otto metri di larghezza. Assimilabile alle cappellette dei paesi sperduti di montagna che possiamo ammirare ancor oggi.
Alla primitiva cappella dedicata dai Longobardi a San Giovanni, loro santo protettore, fu una prima volta sostituita, alla fine del XIII o all’inizio del XIV secolo, da nuova costruzione in forma di basilica romanica con tre navate e tre absidi semicircolari.
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Il sontuoso (e molto invidiato) campanile (1400-1418), fu opera di grande impegno tecnico ed economico, a base quadrata, alto, massiccio, con otto campi sovrapposti su ogni faccia, cella campanaria con bifore, cuspide conica, realizzato in mattoni in vista secondo una tradizione costruttiva tipica Lombarda. Ha un concerto di 9 campane in “la”.
Poiché l’edificio risultò presto insufficiente, si ritenne di intervenire per le aumentate esigenze di culto, aggiungendo due cappelle laterali (1466-70).
Nel frattempo, però, la Pieve veniva trasferita da Olgiate a Busto Arsizio, per ordine di San Carlo Borromeo, sicchè venne ampliato presbiterio (1582-99), ma alla fine si decise per la ricostruzione, non senza ripensamenti e difficoltà. |
L’attuale basilica
Si tratta certamente di una delle più importanti opere barocche della provincia.
La prima pietra venne posta sul lato meridionale della navata il 26 maggio 1609. I lavori proseguirono abbastanza a rilento, e nel 1614, in occasione della patronale, si celebrò ivi la prima funzione. A quel momento, erano state realizzate solo l’abside e il transetto con el relative cappelle. Mancava ancora tutta la parte principale, rappresentata dalle navate. Nel frattempo si cercò di reperire risorse mediante la vendita di beni comuni (fra cui il fossato posto a difesa del borgo) cosa che – autorizzata da decreto di re Filippo IV di Spagna del 1628 - riuscì non senza difficoltà solo nel 1634. La cupola venne ultimata nel 1635, e tuttavia la chiesa fu consacrata solo nel 1646 (o 1640) dal Vescovo di Bobbio Monsignor Francesco Maria Abbiati.
La chiesa risultava ultimata con la sola eccezione del secondo ordine della facciata.
La facciata è certamente imponente e scenografica. E’ composta da:
ordine inferiore di lesene binate ioniche
protiro con frontone arcuato
porte di rame e bronzo con scolpite scene della vita di San Giovanni Battista, di Enrico Astorri, 1908
statue di sant’Ambrogio, san Carlo, Fede e Carità
bassorilievi con l’annuncio a Zaccaria, la nascita e la decapitazione del Battista (di Giovanni Pozzi, 1703-05).
La parte superiore della facciata fu completata fra il 1699 ed il 1701 da Domenico Valmagini:
finestrone ovale
frontone spezzato a doppia curvatura
le figure di san Pietro, san Paolo e di quattro profeti (di Giovanni Pozzi)
la figura centrale del Battista (di Siro Zanelli).
L’interno
La chiesa è coperta con grandiose volte a botte e a vela, le navate sono scandite da piloni ionici e da colonne e da una complessa trabeazione.
Sotto gli archi sono appese otto grandi tele della vita di san Giovanni Battista, dipinte tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 da autori ignoti, con l’eccezione di Gesù con i discepoli del Battista e di Erodiade e Salomè con la testa del Battista, attribuite a Carlo Preda.
Coeve alla costruzione originaria sono i due affreschi del transetto sinistro (riposo durante la fuga in Egitto e Natività), attribuiti ad Antonio Crespi Castoldi.
Recenti, invece (fra il 1904 e il 1923) la decorazione con graniglia rosata e marmo variegato, le dovuta a Giuseppe Caremi e Pirro Bottaro, nonché gli affreschi della cupola (glorificazione del Battista) dei pennacchi (evangelisti) delle volte (beata Giuliana e beato Bernardino, Immacolata Concezione, l’Eucaristia ed il Papato) del transetto minore (quattro profeti) opere di Carlo Grossi e, infine via Crucis in bronzo ed i portali, di Enrico Astori (1908).
Opere di bravi artigiani del Settecento sono i pulpiti, il coro, la bussola in legno scolpito.
Il Presbiterio e l’abside La maggior parte delle opere sono di Biagio Bellotti (1714 / 1789):
Il presbiterio (battesimo di Gesù e Gloria di S. Sabino)
La bussola della porta centrale
Ingresso trionfale alla casa di Dio (1775-76)
L’altare maggiore, realizzato però dai fratelli Buzzi e consacrato dal Cardinale Pozzobonelli nel 1757.
Stalli del coro
prospetti degli organi (1757-64).
Le cappelle laterali
Sono sei in tutto.
Cappella di san Carlo Borromeo (testata destra del transetto minore).
E’ contemporanea alla realizzazione della chiesa, così come la cappella delle reliquie di cui diremo subito dopo. Le tele e gli affreschi con episodi della vita di san Carlo sono di anonimi autori del ‘600.
Cappella delle Reliquie (inizialmente dedicata agli Apostoli e poi a san Francesco), alla testata sinistra del transetto minore. Contiene i reliquari di ebano e tele con martirio di san Sabino, il perdono d’Assisi e la Madonna con il Bambino attribuita a Gaudenzio Ferrari.
Cappella dedicata a sant’Ambrogio e alla beata Giuliana. Fu realizzata nel 1780 da Biagio Bellotti e contiene: cornice con le figure della Fede e della Carità; pala con sant’Ambrogio e la Madonna che incorona la beata Giuliana; mensa con motivi floreali; il tabernacolo con raffigurata la Chiesa che mostra le reliquie della beata Giuliana; cancelletto di ferro battuto.
Cappella del Crocifisso, ove si trovano gli affreschi di Francesco Maria Bianchi (angeli con la Croce, l’invenzione della Santa Croce ed il Miracolo che ne dimostrò l’autenticità, del 1727); crocifisso del ‘700; Cristo morto con san Domenico, di Daniele Crespi (1623).
Cappella di san Giuseppe (già dedicata ai santi Giovanni Evangelista, Gerolamo e Orsola). L’altare è tardo-neoclassico di Pietro Olgiati (1856); gli affreschi ai lati (miracolo di san Giovanni Evangelista e martirio di sant’Orsola ) sono attribuibili a Giovan Francesco Lampugnani (1622 circa).
La cappella della Madonna contiene una statua lignea dell’Immacolata, opera di Ambrogio Moioli (1905)
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Il mortorio
Sul fianco destro, all’esterno della chiesa, si trova il “mortorio”, un tempietto di autore ignoto, costruito tra il 1689 ed il 1692, che, secondo i dettami san Carlo Borromeo, doveva ricordare ai passanti il mistero della morte, mediante esposizione dei teschi. Al suo interno: dipinti con angeli e simbolismi sulla Passione, Purgatorio. All’esterno erano visibili anche dipinti esterni con le età dell’uomo, i vari aspetti della morte, virtù, purgatorio, angeli piangenti, in seguito strappati e trasportati nella chiesa di San Gregorio Magno, opere di Francesco, Biagio e Ambrogio Gelli-Bellotti.
La Beata Giuliana
La statua della beata Giuliana fu disegnata dal Biagio Bellotti per il monumento, alzato nel 1782 all’angolo del sacrato, poi retrocesso a lato del Mortorio - l’attuale posizione - nel 1924. |
Nel 1948 la Chiesa di San Giovanni è stata elevata a Basilica Romana Minore.
Sagrestia
All'interno della sagrestia sono conservate opere di prestigio. Qui di seguito le immagini (foto di Marangoni) e relativa didascalia (Piero Caccia).

La deposizione - di Giovan Battista Lampugnani |

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Ambrogio Bellotti: ritratto del cappuccino Giovan Pietro Recalcati |

Giovan Francesco Lampugnani: S. Giovanni Evangelista a Patmos
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PREVOSTI DELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI
Ippolito Seta dal 1583
Camillo Frigo dal 1589
Paolo Gerolamo Candiani dal 1593
Giovanni Antonio Armiraglio dal 1611
Francesco Bossi dal 1658
Gilolamo Pozzi dal 1684
Felice Curioni dal 1693
Alessio Custodi dal 1716
Carl’antonio Ranzani dal 1728
Pietro Borroni dal 1735
Gio. Francesco Rossi dal 1779
Antonio Giani dal 1787
Gio. Maggi dal 1804
Bartolomeo Piazza dal 1832 (Morto 1872)
Giuseppe Tettamanti dal 1872 (1883 – 1901)
Carlo Castelli dal 1901
Paolo Borroni dal 1906 (1866 – 1935)
Norberto Perini dal 1935 (1888 – 1977)
Giovanni Galimberti dal 1942 (1886 – 1966)
Marino Colombo dal 1967 (1917 – 1986)
Claudio Livetti dal 1986 (N. 21-6-1931 )
Franco Agnesi dal 1.9.2008 (n. 1950 )
Severino Pagani dal 16.9.2012
Enrico Candiani-Angelo Crespi, 17 maggio 2009
Bibliografia
Conoscere la città di Busto Arsizio di Augusto Spada (2004)
Città di Busto Arsizio Guida Annuario (1954)
La Basilica di San Giovanni Battista in Busto Arsizio
Storia di Busto Arsizio, di Pio Bondioli (1954)
Busto Arsizio Architetture Pubbliche (Di Bertolli e altri)
Sommario di Storia Bustese (Di Rodolfo Rogora e altri)
Busto Arsizio (di Stefanino Ferrario)



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