BUSTOCCO: Lingua o dialetto ?


La grafia uniforme

Abbiamo visto nelle precedenti puntate come due dei quattro canoni per poter definire ‘lingua’ il Bustocco sono stati ritrovati nell’attuale panorama culturale bustocco: grammatica e grafia uniforme, anche se su quest’ultimo aspetto vi è ancora molto da lavorare.
Veniamo ora alla letteratura.
Esiste una significativa letteratura bustocca ?
A fine ‘700 Biagio Bellotti scrisse una intera opera in Bustocco, il Maritaggio di Mommina, ovvero la signora paesana. L’opera, gustoso spaccato di una società ancora essenzialmente contadina ma già con cenni di industrializzazione, è forse una delle più significative in lingua bustocca.
Fra l’altro, è la più arcaica fonte di Bustocco e contiene in se tutti gli elementi necessari per affermare che le ‘particolarità’ del Bustocco (la scomparsa della “r”, della “v” fra vocali, ad esempio) in realtà sono un fenomeno moderno, ottocentesco, e che quindi non sono affatto un segnale di ligurismo, come invece sostiene il caro amico Giavini.

Nel corso del secolo successivo troviamo importanti scritti di Enrico Crespi, che – pur con alcuni evidenti segni di milanesizzazione – scrive importantissime opere in Bustocco, molte delle quali poi riprese da Carlo Azimonti in diverse pubblicazioni.
Di Carlo Azimonti si è detto. Egli scrive numerose e inarrivabili storie in prosa che forniscono uno straordinario spaccato della società bustocca del secondo ‘800.
Abbiam poi gli Azzimonti (Angelo e Guseppe), autori principalmente di poesie (ma anche di opere in prosa di grandissimo respiro) alcune delle quali di un contenuto così delicato che meriterebbero pagine di studio anche nelle antologie nazionali.
Abbiamo Bruno Grampa, il quale scrisse opere in prosa e poesia, con uno spirito ed una sagacia degnissimi.
Numerosissimi sono stati poi gli autori – principalmente in poesia – della metà del XX secolo, da Luciana Azzimonti a Maurina Grampa a Luigi Caldiroli, per finire con i grandi di fine ‘900, come Carla Mocchetti, Giovanni Bandera, Mariolino Rimoldi, Ginetto Grilli, Mario Candiani, Gigi Bolla.
Ne abbiamo citati solo alcuni. Sulle pagine di bustocco.com esiste una ampia antologia di autori – anche contemporanei – fra cui (con tutta la modestia del caso) chi scrive, per tacere del dolcissimo Angelo Crespi.
La letteratura bustocca è davvero ampia, e possiamo contare centinaia di scritti, decine e decine di pubblicazioni, e numerosi autori ‘sparsi’ che – magari – si sono dedicati solo ad alcune composizioni per poi ritirarsi dalla scena.
Troviamo poesie (tante), opere (alcune), prosa (numerosa): si, non ci sono dubbi, il terzo tassello, quello sulla letteratura bustocca, è forse quello che più di ogni altro possiamo collocare nel novero dei requisiti rispettati ai fini di poter considerare la nostra come una Lingua.


Enrico Candiani – 27 febbraio 2022