La letteratura medioevale di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda Molti avranno prima o poi incontrato - magari attraverso il cinema - la saga di re Artù e dei suoi cavalieri. Nella modernità il tutto è stato diffuso attraverso l'opera del canzoniere francese Chrétien de Troyes (1135-1190 circa). Le opere di Chrétien de Troyes si diffusero rapidamente in tutta Europa e vennero poi a più riprese rielaborate specie in epoca romantica e moderna. Quanti sanno a chi si deve il merito di aver creato il 'personaggio' di Artù ? Sull'esistenza storica di Artù si sono nutriti molti dubbi anche se pare abbastanza probabile - secondo gli storici - sia esistita una figura di un comandante Celtico che, nel corso del V secolo d.c., mentre ormai il dominio di Roma era terminato, e le tribù Sassoni, Angle e Jute si impossessavano dell'isola Britannica, riuscì per diversi anni a contenere l'invasione germanica della Bretagna preservando per qualche decennio le popolazioni e le culture celtiche pre esistenti, sia pur ormai molto latinizzate. Nel Galles, che non venne soggiogato dai Germani (i quali si contraddistinsero così come i loro antichi antagonisti latini per un genocidio etnico e culturale ai danni dei Celti), se non diversi secoli dopo, sopravvissero i racconti leggendari su Artù e tali racconti, tramandati oralmente, finirono col romanzarsi e col venir epurati di molti degli aspetti più cruenti. Infine, lo stesso Artù e tutti i suoi accoliti vennero 'cristianizzati' dopo l'opera di evangelizzazione dell'isola Britannica. |
Sulla base di quei racconti, il nostro Chrétien de Troyes elaborò i suoi personaggi, le sue storie, adattandoli ai gusti del 'pubblico' dell'epoca.
Tuttavia, rimane il fatto che le radici del filone Arturiano affondano profondamente nel celtismo Britannico.
Ancora una volta, mettendo il naso fuori dalla finestra, ci accorgiamo che non tutta la cultura proviene da Roma o dall'eredità romana.
![]() Re artù riceve l'eroe Culwuck |