I primi documenti e la storia della Chiesa

Il primo documento che parla indirettamente, sia pur esplicitamente, di Sacconago porta data 1115. Si tratta di un documento a me segnalato della valente amica e studiosa Luisa Vignati. Le prime vestigia storicamente databili al periodo in questione sono quelle della demolita chiesetta di San Donato, nella omonima Piazza, nota in paese come piazza del Quadrelli, in quanto sede della antica e ormai demolita fabbrica. Tale chiesetta, ascrivibile attorno all'anno 1.000, venne improvvidamente demolita, oserei dire, da mano criminali, negli anni 50, per far posto all'orrendo cinema le cui sorti sono note in paese: dopo un ventennio abbondante di utilizzo a mezzo servizio, è seguito un lunghissimo periodo di decadenza cui solo la mano saggia del parroco Don luigi Caimi ha posto argine. Quel monumento, probabilmente il più antico, unitamente al basamento del campanile di S. Michele, edificio di Busto Arsizio e Sacconago, oggi trova un ricordo nella nicchietta recuperata durante i restauri del cinema Lux. Che tale nicchia sia di ammonimento per impedire altri sciagurati gesti demolitori del nostro passato !!
Altre notizie storicamente accertabili ve ne sono poche, sennonchè Sacconago compare nella lista dei paesi che portarono il loro aiuto a Busto Arsizio in occasione della peste del 1630, la famosa peste che, secondo la tradizione, fu arrestata dall'intervento della Madonna (la Madonna dell'aiuto) portata in processione. Nei resoconti (Giovanni Battista Lupi - 1630) si legge che Sacconago (chiamata Seinago, alla maniera della lingua locale, come tuttoggi: Sinagu) "subintrò due volte con la sua oblazione. Et per poca Terra e povera che è, si sono disportati generosamente. Et hanno mandato per mano Messer Gio. Battista Lualdo et altri: vitello numero uno Paglia carro numero 1.
Orbene, se si raffronta l'offerta Sinaghina rispetto agli altri paesi vicini non si può dir che l'offerta fosse povera, chè il valore di un vitello era ben superiore - in proporzione - alle sessanta stare di riso mandate nientemeno che dal Cardinale di Milano !
Tuttavia, si narra che i Bustocchi, ingrati ed avendo in odio i vicini Sinaghini (d'altronde tutt'oggi i Bustocchi non amano i Sinaghini, e lo si vede da come l'amministrazione comunale tratta il quartiere !) derisero l'offerta, e che nacque in quell'epoca il motto dileggiante sopravvissuto sin'oggi, ossia : "Sinaghiti purscelìti, mazapiögi cunt i rampiti". (Letteralmente. Sinaghini, maiali, ammazzapidocchi coi rampini !). Motto che starebbe a significare la tirchieria dei Sinaghini. Ma si sa: il pane donato non ha sapore !
Per fortuna, però, che i Bustocchi pensarono bene, se non altro, di dar corso all'opera di "stoppare" la "piscina" di Piazza Santa Maria, vera causa delle pestilenze con la sua raccolta di liquami infetti di ogni genere, vera fogna a cielo aperto. La pestilenza, comunque, risparmiò i "purscelìti" sinaghini mentre falcidiò i "signori" Bustocchi.
Risale invece al 1488 il primo dato certo concernente il nome dei parroci che si susseguirono a Sacconago.
Eccone l'elenco:

1488 Pietro Crespi
1509 Marco De Lupi
1509 Antonio de Littis (Vicario)
1530 Paolo Bossi di Bienate
1565 Pietro Rechizelli
1565 Vespasiano Arrigoni
1601 Alessandro Tosi
1605 Giovanni Maria Fascio
1626 Giovanni Antonio Crespi
1645 Gerolamo Somma
1648 Giovanni Coppa
1659 Giovanni ambrogio Florio
1675 Pietro Francesco Crespi
1692 Giovanni stefano Custodi
1709 Giuseppe Antonio Moiana
1745 Pietro Francesco Canavesi
1780 Antonio Rampezzini
1819 Luigi Giani
1854 Giuseppe Carera
1889 Ludovico Tamburini
1904 Antonio Marelli
1937 Franco Griffanti
1965 Sante Vigorelli
1997 Giuseppe Vegezzi (vicario)
1997 Luigi Caimi
2008 Giulio Bernardoni
2018 Claudio Caregnato

Enrico Candiani


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