La fondazione del Paese e ipotesi sulla storia antica

Sacconago è un paese che, malauguratamente, è stato unito a Busto Arsizio con decreto voluto in epoca fascista e che ha posto fine alla millenaria indipendenza del comune e della comunità.
Parlare di Sacconago non è cosa del tutto semplice. Sulle origini del villagio le notizie sono poche se non inesistenti.
Ritrovamenti archeologici di rilievo non ne sono stati fatti, per lo meno di epoca così remota, anche perchè è legittimo ritenere che il villaggio sia nato come tale, ossia un agglomerato di agricoltori attorno, presumibilmente, ad una "villa" signorile come era in uso nell'antichità. Ovvio che delle capanne di paglia e legno degli antichi agricoltori non vi sia più alcuna traccia, e va pur detto che anche la villa del "signore" del luogo, secondo le usanze dell'epoca di cui diremo, presumibilmente altro non era che una robusta casa di legno.
Infatti, basandosi sul toponimo (Sacconago) i più, ed a ragione, ritengono la denominazione del luogo di origine celtica. Ora, dobbiamo aver ben presente la storia della padania per renderci conto di cosa significhi "celtica". Dal punto di vista politico, l'indipendenza dei celti padani termina nell'anno 222 avanti Cristo, quando, secondo la tradizione, il console romano Claudio Marcello ebbe la meglio sul principe celta Virdumaro, degli insubri, la principale popolazione celtica della padania centrale. Solo tre anni più tardi, con la sconfitta dei Boi, l'indipendenza celtica al di qua delle Alpi ebbe definitivamente termine.
I Romani, però, sapevano bene come sfruttare al meglio le proprie vittorie. Alla fine della indipendenza politica, non seguiva quasi mai, se non in poche occasioni, il genocidio, ossia l'eliminazione fisica della popolazione vinta. Si preferiva usare la popolazione vinta per reclutare buoni soldati, buoni artigiani, buoni "sudditi".
Dunque, la popolazione agreste celtica rimase tale e quale dove era, sia pur sotto il dominio di una guarnigione romana, accampata, fra l'altro, proprio nella vicinissima Busto Arsizio. Sul fatto che Busto Arsizio fosse un accampamento Romano i pareri sono sostanzialmente unanimi ad eccezione di Spada. Sull'inquadramento storico generale della nostra zona, piace rinviare al meraviglioso articolo di Luisa Vignati.
Le tipiche abitazioni rurali celtiche erano composte da capanne di paglia, e, come ben possiamo immaginare, di tali tipi di edifici non è rimasta alcuna traccia. È lecito ritenere che la popolazione celtica originaria, poi romanizzatasi nei costumi e nella lingua, abbia continuato per secoli nello stato di povertà originaria, e che il medioevo non abbia certo contribuito ad un sensibile miglioramento delle condizioni economiche, miglioramento senza il quale è piuttosto improbabile che un villaggio agricolo possa permettersi edifici più impegnativi come, ad esempio, case in pietra o mattoni.
Legittimamente, i primi residui archeologici sono quelli ascrivibili alla più vetusta delle chiese di Sacconago. I lavori di restauro della "chiesa vecchia" hanno consentito di ritrovare resti non solo della antica chiesa antecedente l'attuale, ma persino di un edificio più vecchio. Attendiamo con grande ansia la pubblicazione degli studi in corso per la datazione di tale edificio.
Sta di fatto che il villaggio, evidentemente venutosi a creare fra il II secolo avanti Cristo ed il II secolo dopo Cristo, avendo mantenuto un toponimo con suffisso in -ago, deve ritenersi senza dubbio originato in epoca celto-romana, ossia da popolazione celtica romanizzata.
Legittimo dunque ritenere che Sacconago esista da 1.800-2000 anni almeno.

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