Lo scioglimento del Comune di Sacconago
Anno 1928
Leggiamo attentamente questo frammento di un documento personale attualmente in vigore:
… T31 H656Y
Fa parte del codice fiscale che solo alcuni "privilegiati" cittadini di Busto hanno, e che è diverso da tutti gli altri che terminano con "B300" anziché con "H656".
Per avere un codice fiscale simile bisogna essere nati nel fu Comune di Sacconago e contare più di 81 anni (rispetto alla data del presente articolo: primavera 2009). Infatti fu nella primavera dei 1928 che quel benedett'uomo di re Vittorio Emanuele III, su parere di quell'altro bel tomo di Benito Mussolini, decretò e firmò "Il comune di Sacconago è aggregato al Comune di Busto Arsizio".
Il Guardsigilli Rocco vistò il documento e lo passò alal Corte dei Conti dove sta lì per sempre sul registro 872 foglio 35.
E così in un amen (in quatrequatrótu) soffiarono ai Sinaghini una plurisecolare autonomia amministrativa.
L'ultimo atto di quella morente amministrazione fu la costruzione della torre dell'acquedotto che fino alla fine del secolo scorso sorgeva ancora invia San Luigi.
Leggiamo attentamente questo frammento di un documento personale attualmente in vigore:
… T31 H656Y
Fa parte del codice fiscale che solo alcuni "privilegiati" cittadini di Busto hanno, e che è diverso da tutti gli altri che terminano con "B300" anziché con "H656".
Per avere un codice fiscale simile bisogna essere nati nel fu Comune di Sacconago e contare più di 81 anni (rispetto alla data del presente articolo: primavera 2009). Infatti fu nella primavera dei 1928 che quel benedett'uomo di re Vittorio Emanuele III, su parere di quell'altro bel tomo di Benito Mussolini, decretò e firmò "Il comune di Sacconago è aggregato al Comune di Busto Arsizio".
Il Guardsigilli Rocco vistò il documento e lo passò alal Corte dei Conti dove sta lì per sempre sul registro 872 foglio 35.
E così in un amen (in quatrequatrótu) soffiarono ai Sinaghini una plurisecolare autonomia amministrativa.
L'ultimo atto di quella morente amministrazione fu la costruzione della torre dell'acquedotto che fino alla fine del secolo scorso sorgeva ancora invia San Luigi.
er questo il comune tassò ogni famiglia di lire 100. In più il podestrà Mario Pellegatta invitò in pubblica assemblea le famiglie più abbienti e facoltose del paese a sottoscrivere "spontaneamente" una quota maggiore. Ma, giusta il nostro detto "Cunt i paéi di sciùi e i dané di puaìtti sa fan i misté", queste si guardarono bene dallo scucire una lira di più.
Come reagì la gente di Sacconago a questa spoliazione ? Perché tale fu veramente quella che ne seguì. Basti pensare che in brevissimo tempo il contributo fiscale concordato al momento del "trapasso" con Busto, passò da 140.000 lire a più di 400.000 !
L'unico che con coraggio disse e scrisse come andarono le cose in quell'epoca (siamo in piena era fascista) fu il parroco Don Antonio Marelli che ne scrisse ampiamente nel Liber Chronicus di quell'infausto Aprile 1928.
E tuttavia non abbattiamoci, non ci hanno proprio spogliati di tutto, abbiamo pur sempre un San Cirillo come non ce l'ha nessuno e tanto meno quelli di Busto: il corpo intero di un santo !
Come reagì la gente di Sacconago a questa spoliazione ? Perché tale fu veramente quella che ne seguì. Basti pensare che in brevissimo tempo il contributo fiscale concordato al momento del "trapasso" con Busto, passò da 140.000 lire a più di 400.000 !
L'unico che con coraggio disse e scrisse come andarono le cose in quell'epoca (siamo in piena era fascista) fu il parroco Don Antonio Marelli che ne scrisse ampiamente nel Liber Chronicus di quell'infausto Aprile 1928.
E tuttavia non abbattiamoci, non ci hanno proprio spogliati di tutto, abbiamo pur sempre un San Cirillo come non ce l'ha nessuno e tanto meno quelli di Busto: il corpo intero di un santo !
Ginetto Grilli