A RINCORRERE UN PALLONE... – di Giorgio Giacomelli - storia e cultura bustocca

A RINCORRERE UN PALLONE...

Murnieù, Bottini, Capuana
Si ritrovavano di solito in parecchi attorno ai campetti, da tempo ingoiati dalla fame di terra della Busto cresciuta a dismisura, più o meno alla stessa ora del pomeriggio, con la precisione che veniva dal timore che, gli ultimi dei troppi convenuti, venivano esclusi. Gli eletti, rincorrevano per ore un pallone, di nascosto dalla mamma, timorosa per le scarpe sbucciate, gli starnuti, gli studi messi in disparte. Partiva la conta a pari e dispari, condotta da due capitani, i più bravi, anche con il gioco delle dita, tanto da far pendere il risultato della partita non solo sul campo.
Le porte erano delimitate da due sassi e se putacaso un tiro dell’attaccante della Capuana finiva sotto la pancia del portiere del Bottini, la palla ritornava senza discussioni al centro, al contrario se un tiraccio faceva volare il pallone alto oltre il metro o peggio nei pressi degli invisibili, immaginari pali, la rete non era ritenuta valida a suon di interminabili discussioni.

Non erano ratelati o quantomeno dei bugiardi, il tifo configurava l’esito del tiro secondo il desiderio che ad una parte stava bene.
Attorno all’erba della Capuana, del Bottini, del Murnieù si cimentarono, tra i parecchi, Attilio Marcora Caramèla, Carletto Reguzzoni, Aldo Borsani, Alfredo Monza, Pio Mara, Enrico Candiani, Antonietto Azimonti, Guido Visco Gilardi, Arnaldo Fasoli Fasuèn, Gino Merlo, Giancarlo Amadeo, Mario Colombo e G.P. Calloni che, animatamente, discutevano, ratelavano, eguali in tutto, agli altri.

Reguzzoni, autodidatta, dal Bottini è passato agli allievi della Pro Patria, ha esordito in prima squadra a diciassette anni, giocato sino a quarant’anni, disputato oltre 500 partite e segnato 263 gol con la maglia della Pro Patria e del Bologna.
Del Mournieù, quanto della Capuana e del Bottini rimane solamente un pio ricordo e anche di Reguzzoni; del furetto goleador Giampiero Calloni purtroppo nemmeno l’ombra, con disappunto, rimpianto e rassegnazione nonostante l’ampia modernizazzione avvenuta nel mondo del calcio.

Giorgio Giacomelli
pubblicato su "informzione online" il: 01/12/2014