25 aprile 2009 a Busto Arsizio

24.4.2009
Un ricordo della Liberazione che unisce anziché essere motivo di divisione, coinvolgendo varie realtà politiche e associative, e che, per la prima volta, si apre ai giovani in modo concreto. Un piccolo miracolo in una Busto un po' ingrigita che fa commuovere e sorprendere non poche persone, come il portavoce del Comitato antifascista Elis Ferracini che parla di "un'alba nuova in cui si prova a dare spazio a voci diverse e a rinnovare i contenuti" o come Angioletto Castiglioni che dopo tanti anni è felice "all'ultimo passo della mia vita di poter passare un'eredità ai giovani che in passato poco o mai hanno partecipato a questa ricorrenza". Una svolta che piace e che accomuna tutti, resa possibile grazie all'impegno congiunto di amministrazione comunale, Anpi, Aned, Raggruppamento patrioti "Alfredo di Dio", Amici del Tempio civico, Coordinamento oratori cittadini, Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra, Comitato antifascista.
La novità di questo 64° anniversario della Liberazione è costituita da "due momenti rivolti al mondo giovanile che si terranno venerdì, alla vigilia del 25 aprile", annuncia il sindaco Gigi Farioli. Il primo sarà il ricordo, da parte dei ragazzi degli oratori e degli scout del gruppo Agesci Busto 1, di alcuni sacerdoti che hanno scritto le pagine più significative della Resistenza bustocca: monsignor Giovanni Galimberti e don Giuseppe Ravazzani della parrocchia San Giovanni, don Mario Belloli di San Michele, don Ambrogio Gianotti di Sant'Edoardo e don Angelo Volontè di Sacconago.
Questi saranno ricordati insieme a tutti i caduti e i deportati, sulle cui lapidi saranno poste delle corone alle 19, attraverso due fiaccolate che partiranno alla stessa ora dalla chiesa di Sant'Edoardo e dalla casa parrocchiale di San Giovanni per convergere alle 19.45 al Tempio civico. Altra novità sarà alle 21 alla Colonia elioterapica la "Festa e liberazione… fra musica e parole" promossa dal Comitato antifascista insieme a varie associazioni giovanili, durante la quale saranno raccolti fondi per la ricostruzione in Abruzzo.
La celebrazione proseguirà sabato 25 aprile con la messa alle 9.30 al Tempio civico e la successive deposizione di corone al Tempio stesso e al Monumento alla resistenza e deportazione. Partirà poi il corteo che raggiungerà piazza Vittorio Emanuele II per la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti e successivamente si sposterà al Museo del tessile, dove alle 11 sono in programma l'intervento dell'oratore ufficiale Quinto Bonazzola, giornalista, e i canti alpini del coro Monterosa. Soddisfatto di questa nuova apertura don Alberto Lolli, coordinatore degli oratori cittadini: "ricordare è fondante. Era ora che riuscissimo a trovarci tutti assieme attorno a un tavolo al di là delle differenze: uomini e donne che si uniscono in nome della libertà".

Brigida Rangone


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