Inchiesta:
gli impianti d'allarme

Il bisogno di sentirsi al sicuro sembra essere in aumento anche tra i bustesi: per far fronte all'eventualità di rapine, furti o aggressioni nella propria abitazione, nel proprio negozio o nella ditta sempre più le persone scelgono di affidarsi alla tecnologia, in particolare quella legata alle immagini, e ad appositi istituti di vigilanza.
"Il settore della sicurezza si sta spostando dai sistemi a sensori verso quelli di videosorveglianza", afferma Marco Pariani dell'azienda Vario Systems Srl. "Il mercato oggi è più propenso all'acquisto di questo tipo di dispositivi, che prevedono l'utilizzo delle immagini. E' il settore emergente: oltre il 50-60% delle richieste contiene questa tecnologia, mentre fino a qualche tempo fa era solo una percentuale marginale, piuttosto bassa". Non solo i privati ma anche gli enti pubblici preferiscono affidarsi a questi sistemi per il controllo del territorio. Questo accade per "l'evoluzione dei prodotti, che assicurano un'efficienza maggiore, ma soprattutto perché l'immagine permette più facilmente di ricostruire quanto successo dando un contributo concreto alle indagini - spiega Pariani - mentre con i vecchi sistemi si azionava semplicemente un allarme che faceva accorrere sul posto le forze dell'ordine, ma non esisteva un "occhio" capace di "raccontare" quello che era successo".
In effetti capita sempre più spesso di imbattersi in telecamere posizionate ad hoc lungo le strade, davanti a edifici pubblici, banche, uffici postali e anche abitazioni private. La tendenza è confermata da Luigi Favaretto, titolare di Star Security: "La richiesta di sistemi di sicurezza ha registrato un bell'aumento sia per gli impianti di allarme che per la videosorveglianza, circa il 30% in più rispetto all'anno scorso. Tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005 - racconta - c'era stato un po' di calo, poi a partire da ottobre c'è stata un'impennata che prosegue tuttora, data probabilmente dall'aumento dei furti e da quello che si sente succedere in giro".
La videosorveglianza è preferita "perché permette di registrare immagini che possono poi costituire delle prove per la polizia e i carabinieri - spiega Favaretto - ma come deterrente per il ladro: un posto controllato è meno facilmente preso di mira. Inoltre c'è la possibilità di inviare immagini agli istituti di vigilanza a cui molte persone si affidano per avere un servizio più mirato". Non mancano infine coloro che controllano direttamente le immagini del luogo da controllare dal posto in cui si trovano in quel momento, "specialmente nel caso di negozi, ditte o seconde case", conclude il titolare di Star Security.
Ma l'occhio attento del "grande fratello" non basta: c'è chi oltre ad affidarsi alla tecnologia si sente più al sicuro se a garantire l'incolumità sua, dei propri familiari e del patrimonio sono dei professionisti specializzati. Si spiega così il proliferare di istituti di vigilanza privati, il cui intervento anche a Busto è sempre più richiesto. "E' aumentata la domanda di sicurezza da parte di tutti: ditte, negozi, cantieri e anche privati cittadini", spiega un responsabile del Corpo Bustese Vigilnot Srl. "Alcuni non vogliono spendere molto e di conseguenza si affidano a sistemi poco cari ma anche scarsamente sicuri, salvo poi pentirsene se subiscono un furto. Altri puntano invece su sistemi più sofisticati e richiedono che una guardia accorra nel momento in cui c'è un allarme. Tra l'altro - afferma - se si chiamano i carabinieri non è detto che questi possano correre subito, soprattutto se sono già impegnati in faccende importanti fanno quello che possono, mentre la vigilanza con cui si stipula un contratto ha l'obbligo di intervenire, anche qualora si trattasse di un falso allarme".

Brigida Rangone

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