A funzión di galüghi

Anzitutto il titolo: i galüghi altro non sono che i maggiolini, che, come dice la parola, sono (meglio : erano) insetti che abbondvano nel mese di maggio.
La via che da Busto andava a Brughetto (strà Brüghèttu) partiva, molto anticamente, dal prá esìli (piazza Trento e Trieste) e si inoltrava fra cascine prima e bosco fitto poi, fino, appunto, alla cascina di Brughetto (ormai anche quella demolita !).
Strà Brüghettu era stretta e a malapena vi passava un carro, e d'estate il rifiorire delle robinie creava una galleria vegetale ad altezza d'uomo che rendeva il tutto molto suggestivo (agli occhi dell'uomo moderno) ma anche molto pauroso (agli occhi dei nostri nonni e soprattutto dei bambini).
Per i ragazzi della cittadina era vietato andare al di là del limite fissato dalla ferrovia (l'attuale ferrovia "Nord", oggi interrata).
Per impaurire ulteriormente i ragazzi e invogliarli a rispettare il limite, i genitori raccontavano che lungo quella strada vi erano pericoli mortali di natura anche ultraterrena.
Lungo la stradina, prima di arrivare alla cascina di Brughetto, vi era un "Ziziö" (letteralmente: chiesuola), ossia una cappelletta dedicata alla Madonna, cappelletta tipica che si incontrava nei tempi antichi lungo le strade che congiungevano i borghi fra loro.

A primavera, si teneva una processione per la benedizione dei campi, e tutte queste cappellette sperdute venivano visitate. I ragazzi chiamavano questa funzione "A benedizión di galüghi", proprio perchè coincideva con l'apparizione abbondante di maggiolini.
Tutti si inginocchiavano, pregavano, immersi nella natura e nella fede, ed era qualcosa di molto bello.
Il Ziziö di stra Brughettu era il limite oltre il quale la processione non andava, essendo il limite territoriale di Busto dell'epoca, sicchè per i bambini era ancor più rimarcato il segnale di invalicabilità, di pericolosità.
Carlo Azzimonti racconta di quando, assieme a compagni un poì monelli, violò il divieto di proceder oltre. La paura li attanagliò, poi tornarono di corsa indietro e la Madonna parve dir loro " Ecco, non vi è successo nulla perchè c'ero io a proteggervi, ma non fatelo mai più ".
Mi piace qui ripotare la conclusione dell'Azzimonti: "Quando il piccone demolitore atterrò il Ziziö, mi si inumidirono gli occhi e mi parve di sentirmi strappare dal cuore il più bel ricordo della mia infanzia".
Oh, Bustocchi, gente priva di memoria e di sentimenti, che abbattete le vostre reliquie, le vostre mmorie, i vostri sentimenti. Ecco perchè, ormai, siete diventati una minoranza pur a casa Vostra. Dove son finite le radici che per millenni vi hanno ancorato saldi alla Vostra terra ?

Enrico Candiani, traendo spunto da:
Carlo Azzimonti in Giornate Bustocche



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